Come depurare l’acqua del rubinetto
Se state leggendo questo articolo, probabilmente vi starete chiedendo se la depurazione dell’acqua del rubinetto sia davvero un’operazione così importante e necessaria.
Per rispondere in modo esaustivo a questa domanda, occorre fare una piccola premessa, chiarendo alcuni concetti.
Depurazione dell’acqua? Non proprio
Innanzitutto, quando si parla di “depurazione” dell’acqua del rubinetto (da compiersi attraverso i sistemi di trattamento dell’acqua domestica) si sta già commettendo un errore.
Di fatto, la depurazione è un procedimento complesso, che viene realizzato da enti e gestori degli acquedotti, e che non può verificarsi all’interno delle mura domestiche.
Quello che è possibile realizzare in casa è il trattamento delle acque, e i dispositivi non dovrebbero venir chiamati depuratori, ma con il proprio nome, essendo molteplici in base alle esigenze che il cliente deve risolvere dalla: microfiltrazione, erogatore con acqua anche fredda e frizzante, addolcitore, osmosi inversa, deferizzatori e cloratori, lampade UV e altrettanti impianti che sono specifici per ogni esigenza e soluzione di un problema di acqua sia da acquedotto che da pozzo artesiano come da sorgente propria.
Ecco cosa afferma la legge a riguardo:
“Nessuna delle apparecchiature destinate alla correzione delle caratteristiche chimiche, fisiche o microbiologiche delle acque potrà essere propagandata o venduta sotto la voce generica di “depuratore d’acqua”, ma solo con la precisa indicazione della specifica azione svolta (es. addolcitore ecc ). Sui fogli illustrativi delle apparecchiature deve essere chiaramente indicata, a cura del produttore, la conformità alle presenti istruzioni mediante la frase “apparecchiature ad uso domestico per il trattamento di acque potabili“. (Articolo 3, comma 2 del Decreto 21 dicembre 1990, n. 443)
Nelle zone in cui l’acqua del rubinetto è potabile, questa è abbastanza sicura, perché ampiamente controllata dagli organi preposti, ma anche per acqua da pozzo e da sorgente si rivelano apparecchi molto efficaci.
Abbiamo visto come la depurazione sia un’operazione esterna, che non riguarda il singolo utente, perché realizzata a monte e regolamentata dal punto di vista normativo.
Le stesse norme indicano quanto segue:
“Gli acquedotti e le società di distribuzione in genere sono responsabili della qualità dell’acqua fino al contatore dell’abitazione privata. Il tratto dalle tubature domestiche al rubinetto non è di competenza degli enti di gestione; ciò significa che le tubature delle abitazioni, i serbatoi e i rubinetti che potrebbero modificare la composizione dell’acqua (contaminazione chimica o batterica) non sono controllati dagli enti pubblici e la verifica della presenza di eventuali contaminanti è di competenza dei singoli privati” (documento realizzato dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, che ha visto anche la partecipazione di Legambiente Lombardia e Altroconsumo).
Ciò significa che l’ultimo tratto percorso dall’acqua, quando essa giunge al contatore ed abbandona la rete idrica, non ha garanzie: non si assicurano più qualità e purezza dell’acqua, che dipenderanno dal sistema di tubazioni privato.
Come detto, sono le tubature ad influenzare la qualità dell’acqua, che dipenderà dallo stato di conservazione delle stesse. Tubi vecchi, lesionati e deteriorati potrebbero favorire il rilascio di residui metallici nell’acqua. I sistemi che trattano l’acqua domestica servono esattamente a contrastare questa possibilità.
Per acqua potabile si intende l’acqua distribuita da acquedotti pubblici, consortili e privati, riconosciuta idonea al consumo umano dalle competenti autorità ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 236. Vedremo nel prossimo paragrafo i diversi apparecchi e le peculiarità.
Alcuni dei Sistemi
1- Gli addolcitori a scambio ionico sono quelle apparecchiature atte a sostituire gli ioni costituenti la durezza dell’acqua con ioni di sodio, allo scopo di diminuire o eliminare la formazione di depositi calcarei consentendo un risparmio energetico e la riduzione nell’impiego di detersivi e preservare caldaia, elettrodomestici e l’impianto idraulico .
2- Gli osmotizzatori sono quelle apparecchiature che operano sulla base del principio dell’osmosi inversa, ovvero del processo chimico-fisico di permeazione attraverso una membrana semipermeabile allo scopo di ridurre il tenore salino dell’acqua eliminare batteri e componenti chimici .
3- Microfiltrazione: I filtri meccanici sono quelle apparecchiature atte a trattenere mediante barriere di tipo fisico le particelle sospese nell’acqua. I filtri a carbone attivo sono quelle apparecchiature contenenti carboni di tipo vegetale o minerale, dotati di effetto adsorbente, generalmente proposti come rimedio per eliminare sgradevoli sapori connessi con il trattamento dell’acqua con cloro o suoi derivati o come rimedio per eliminare alcuni microinquinanti chimici.
4- Erogatori oppure distributori d’acqua, con questi si ha la possibilità di avere acqua microfiltrata temperatura ambiente fredda e gasata a disposizione sempre ,una piccola sorgente a casa tua .
5- Eliminare bottiglie di plastica e avere sempre acqua di qualità per cucinare e bere.
6- Contribuendo a ridurre inquinamento dal trasporto delle stesse, alla produzione di plastica usando petrolio , ridurre l’inquinamento nei nostri mari e per l’ambiente, a tale proposito ( andate a vedere su internet “ l’isola che non c’è “ si trova nell’oceano formata dai rifiuti di plastica scaricati, è mostruosa ).
7- Deferizzatori : apparecchi per eliminare il ferro in eccesso soprattutto da chi possiede un pozzo artesiano .
8- Lampade UV : apparecchi che vengono usati anche da acquedotti per sterilizzare l’acqua a livello batteriologico ( no chimico ).
9- Sistemi fisici chiamati anche magnetici , sono quelle apparecchiature che vengono proposte per limitare o impedire la formazione di incrostazioni e corrosioni mediante azioni di tipo fisico di qualsivoglia genere: elettrico, elettronico e magnetico”.
10- Dosatori di reagenti chimici chiamati anche dosatori di polifosfati sono quelle apparecchiature utilizzate per l’aggiunta di prodotti consentiti dalla legislazione sulle acque potabili in quantità proporzionale alla portata dell’acqua, allo scopo di proteggere gli impianti evitando incrostazioni, corrosioni e depositi ovvero per trattamenti di post clorazione ( posizionati soprattutto sotto le caldaie ).
La scelta migliore
Dipende dal modo in cui si intende (o meglio, si “deve”) trattare l’acqua della propria abitazione.
Abbiamo osservato le differenti tipologie di apparecchi, ognuno preposto a compiti specifici.
Quale di questi è il migliore, quello più adatto alle mie esigenze? La risposta è legata alla qualità della vostra acqua.
Per questo sarà necessario conoscere le caratteristiche chimiche dell’acqua domestica: contattando gli acquedotti di competenza, gli enti regionali e le ASL sarà possibile ricevere indicazioni sulla qualità dell’acqua che viene distribuita, mentre un’analisi sulla rete idrica interna potrà definire la composizione dell’acqua domestica.
Ottenuti i dati, sarà possibile scegliere la tecnologia più idonea al trattamento della vostra acqua personale.