Il calcare nell’acqua fa male?
“L’acqua ricca di calcare è pericolosa, perché il calcare fa venire i calcoli renali”.
Questo concetto viene spesso dibattuto e rimarcato, soprattutto per giustificare il conseguente acquisto di acqua minerale in bottiglia, anche se è decisamente errato.
Contrariamente a quanto molti pensano, il calcare presente nell’acqua del rubinetto non è dannoso per la salute dei reni, anzi, può essere una fonte di nutrienti benefici per l’organismo, visto che il calcare è composto principalmente da sali di calcio e magnesio, elementi necessari per il corpo umano che possono essere assorbiti anche attraverso l’acqua che beviamo.
L’errata convinzione che l’acqua del rubinetto faccia male ai reni è probabilmente alla base del notevole consumo di acqua minerale confezionata in Italia, nonostante l’acqua del rubinetto sia, quasi sempre, perfettamente potabile.
L’Istituto Superiore di Sanità conferma che la concentrazione di calcio presente nell’acqua potabile non provoca un aumento di calcoli renali: un’eventuale formazione di calcoli di ossalato di calcio (i calcoli che più facilmente hanno capacità di insorgere nelle persone) va ascritta prevalentemente ad una naturale predisposizione ereditaria, e solo in secondo luogo al consumo di cibi con alte percentuali di sodio e proteine.
Non c’è quindi motivo di sostituire l’acqua del rubinetto con acqua minerale a basso residuo fisso: bere acqua del rubinetto è sicuro e non causa calcoli renali, e se il motivo per cui si beve acqua in bottiglia è la paura di questo tipo di calcoli, è il caso di riconsiderare la propria scelta.
Meno calcare fa comodo
Pertanto, le motivazioni per abbassare i livelli di calcare nell’acqua, più che la salute, riguardano la possibilità di migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua e la tutela dell’integrità di tubature ed elettrodomestici, visto che il calcare può provocare diversi problemi.
Ecco perché diminuire i livelli di calcare nell’acqua, se eccessivamente elevati:
● Incrostazioni: i residui calcarei possono depositarsi su tubature, rubinetti, elettrodomestici ed altri impianti idraulici, creando incrostazioni che riducono il flusso dell’acqua e danneggiano gli apparecchi, portandoli a malfunzionamenti e rotture.
● Sapone e detergenti: il calcare può interferire con l’azione del sapone e dei detergenti, rendendoli meno efficaci e richiedendone un maggiore utilizzo.
● Sapore e odore: l’acqua con un elevato contenuto di calcare può avere sapori e odori particolari, che possono piacere o meno.
● Pelle e capelli: l’acqua calcarea può seccare la pelle ed i capelli, rendendoli più irritabili e opachi.
Esistono diversi metodi per abbassare i livelli di calcare nell’acqua e renderla meno dura:
● Addolcitori: gli addolcitori a scambio ionico sostituiscono gli ioni di calcio e magnesio con ioni di sodio, rendendo l’acqua più “dolce”. Consulta l’offerta di H2O Italia per avere un addolcitore in tempi brevissimi.
◦ Filtri: i filtri anticalcare possono rimuovere il calcare dall’acqua attraverso diversi meccanismi, e rappresentano una buona scelta.
● Bollitura: l’ebollizione dell’acqua può far precipitare il calcare sotto forma di carbonato di calcio, che può essere poi rimosso per decantazione.
● Caraffe filtranti: le caraffe filtranti contengono speciali cartucce che trattengono il calcare ed altri contaminanti, e possono essere una valida alternativa.
La scelta del metodo più adatto dipenderà da diversi fattori, come la durezza dell’acqua, il consumo che si fa della stessa ed il budget a disposizione, vista la differenza di prezzo tra le varie opzioni appena osservate.